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Ceccodotti: Nasce governo Draghi

Ceccodotti: Nasce governo Draghi:     Buona fortuna! 🤔🙄 Aggiungo un particolare, relativo alla cerimonia del passaggio della campanella. Mentre da ogni parte si invoca il r...

La rompighiaccio Laura Bassi conquista l'Antartide

 


La rompighiaccio Laura Bassi dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) è la nave italiana che ha raggiunto il punto più meridionale della Terra (latitudine 78° 41.1006S). Questo record è stato battuto nel corso di un campionamento nel Mare di Ross, in Antartide, effettuato per la campagna oceanografica della 35esima spedizione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), gestito da Enea per la pianificazione e l’organizzazione logistica e dal Cnr per la programmazione e il coordinamento scientifico.

Il precedente “record italiano” apparteneva sempre a una nave di ricerca dell’Ogs, la “Ogs Explora”, mentre il “record mondiale” è detenuto dalla nave da crociera “The World” che nel 2017 si è spinta a poco più di 1 miglio nautico più a sud (circa 2 km dal punto raggiunto dalla Laura Bassi).

Il campionamento “record” nel Mare di Ross è stato effettuato fino alla profondità prossima al fondale di 316 metri nell’ambito del progetto “Estro” per lo studio della dinamica delle acque in questa area. L’analisi preliminare dei dati ha evidenziato la presenza a 300 metri di una massa d’acqua alla temperatura di circa 2°C sotto zero, la più bassa finora mai registrata in un campionamento marino nel corso della 35esima spedizione.

https://www.ilfriuli.it/articolo/tendenze/la-rompighiaccio-laura-bassi-conquista-l-antartide/13/214476

A bordo della “Laura Bassi” stanno operando 50 persone, di cui 26 tra ricercatori e tecnici logistici (tra cui il capo spedizione Riccardo Scipinotti dell’ENEA) e 24 membri dell’equipaggio, sotto la guida del comandante Franco Sedmak. La campagna oceanografica terminerà questa settimana con l'arrivo della nave alla stazione italiana “Mario Zucchelli” a Baia Terranova, dove saranno scaricati combustibile e materiali necessari per il funzionamento della base e caricati campioni scientifici da far rientrare in Italia. Dopo aver imbarcato 12 tecnici italiani e due tecnici coreani, la prossima settimana la rompighiaccio farà rotta verso nord alla volta del porto neozelandese di Lyttelton, dove approderà intorno al 20 febbraio.


#Vellutata con #aglio di resia


L'aglio di Resia, chiamato anche strok in dialetto resiano[1], è una tipologia di aglio coltivata esclusivamente nel comune di Resia, si presenta generalmente di piccole dimensioni con peculiari caratteristiche organolettiche che si manifestano in odore e sapore accentuato, è riconosciuto tra i prodotti agroalimentari tradizionali di Resia.Il bulbo dell'aglio di Resia si presenta generalmente di piccole dimensioni come pure i bulbilli in esso contenuti in numero variabile da 6 a 8, e solo talvolta 10. Caratteristico è il colore rossastro assunto generalmente dal secondo strato delle tuniche sterili che rivestono il bulbo. Viceversa i bulbilli sono bianchi. Peculiari sono pure le caratteristiche organolettiche che si manifestano in odore e sapore più accentuato degli agli normalmente in commercio.https://it.wikipedia.org/wiki/Aglio_di_Resia

Ecco le differenze tra i vaccini

 


Anche in questo trentasettesimo aggiornamento settimanale il dott. Mario Canciani, allergo-pneumologo, fornisce notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che gli vengono poste più spesso. Poiché abbiamo visto che sempre più persone usano la terminologia esatta, iniziamo il nuovo anno con i termini corretti cioè useremo il termine SARS-CoV-2 invece di Corona e COVID-19 per indicare la malattia. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo sempre a rispettare.

Per chi lo desiderasse ogni giovedì il dott. Canciani è presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 21.00. Si parlerà anche di asma e di malattie allergiche. Poiché non si potranno fare delle domande in diretta, chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com

SE I BAMBINI TRASMETTONO L’INFEZIONE, PERCHÉ NON LI VACCINIAMO AL PIÙ PRESTO?
In effetti qualcuno ha proposto di partire, dopo il personale sanitario, con i più giovani, che sono quelli che trasmettono di più il Coronavirus. Bisogna anche dire che i vaccini attuali non sono indicati sotto i 16 anni, non tanto per la loro pericolosità, ma perché mancano sperimentazioni in questa fascia di età. Ora è partito uno studio dai 12 anni, che dovrebbe dare indicazioni tra qualche mese.

CHE LEGAME C’È TRA VACCINO E VARIANTI?
Più il virus replica più è facile che abbiano origine le varianti, che come abbiamo già visto, derivano da un errore nella replicazione del materiale genetico virale. Quindi più vaccini facciamo più limitiamo la trasmissione del Coronavirus e meno varianti emergono. Naturalmente il rischio delle varianti diminuisce se manteniamo le misure contro la diffusione: mascherina, lavaggio delle mani, distanziamento, aerazione dei locali.

PERCHÉ SI DICE CHE IL VACCINO ASTRA-ZENECA È DIVERSO DAGLI ALTRI?
Rispetto ai vaccini Pfizer e Moderna, che utilizzano una frazione del materiale genetico del Coronavirus veicolata dai liposomi, questo vaccino utilizza un comune virus del raffreddore e del mal di gola chiamato Adenovirus, opportunamente modificato, per portare nelle nostre cellule il gene per la produzione delle proteine Spike, contro le quali viene attivata la difesa immunitaria. Il vaccino Astra-Zeneca viene inoculato con due iniezioni a distanza di 4-12 settimane, può essere conservato alla temperatura di un comune frigorifero ed è molto economico: poco più di 2 € a dose, contro i 12 € del vaccino Pfizer. Si è visto che la produzione anticorpale aumenta se la seconda dose viene fatta dopo 12 settimane. La protezione è variabile tra il 60 e l’80%, ma è probabile che gli anticorpi persistano più a lungo degli altri vaccini. L’età indicata è tra i 18 e i 55 anni; si pensa di inocularlo a personale scolastico e universitario, forze armate e di polizia, servizi essenziali ed altro personale a rischio...continua https://www.dom.it/ecco-le-differenze-tra-i-vaccini_v-cem-se-capiva-razlikujejo/

Con la Pro loco Nediške doline a Rodda, uno dei luoghi simbolo del Pust delle Valli

 


Per far conoscere il Pust delle Valli del Natisone la Pro loco Nediške Doline organizza domenica 14 febbraio una passeggiata a Rodda, uno dei luoghi simbolo di questa tradizione, dove si potranno ammirare anche le maschere fatte a mano e ricavate dal legno da Antonio Trinco (nella foto le sue opere esposte al museo SMO qualche anno fa). Si incontreranno i Pustje vestiti di colore, con grandi copricapi e campanacci, intenti a far rivivere la bella stagione, conferendo nuove forme ad una tradizione che continua ad emozionare. Ma prima di entrare nel vivo del Pust si visiteranno le chiesette di San Zenone, San Leonardo e Sant’Ulderico.

Ritrovo ed iscrizione alle 8.30 presso l’Albergo ristorante Belvedere di San Pietro al Natisone, da dove ci si sposterà a Rodda (ci sarà a disposizione un pulmino di 8 posti). Alle 9.30 inizio passeggiata (7 i chilometri totali con un dislivello in salita di 310 metri) con la guida Antonio De Toni e visita alle chiesette di S. Zenone, S. Leonardo e Sant’Ulderico. Alle 12.30 rientro a Rodda e incontro con Antonio e Michela che presenteranno la tradizione locale del Pust. Alle 14.30 è previsto il ristoro. Il costo dell’uscita è di 16 euro e comprende accompagnatori e ristoro. La manifestazione si effettuerà con qualsiasi tempo.

https://novimatajur.it/

Per ulteriori informazioni e prenotazioni
contattare l’Ufficio IAT Valli del Natisone – Pro Loco Nediške Doline presso lo SMO di S. Pietro:
cell. 339 8403196 o 349 3241168 (10.00 – 13.00 / 14.30 – 17.30), indirizzo e-mail segreteria@nediskedoline.it.

Poesia di Umberto Saba

 

L’erma collina


UMBERTO SABA

VEDUTA DI COLLINA

Che vedo mai dietro l'erma collina
che primavera così m'avvicina?
Un poco scende, poi risale appena,
ed insensibilmente ivi s'insena.
V'han colli dove bei nuvoli bianchi
posan a tonde spalle e larghi fianchi;
ma questo è ancora in sua sua linea più schietto:
mostra un dorso di lungo giovanetto.

Rade casine, qualche massa oscura;
dei vigneti sul ciglio dell'altura
azzurreggiano i pali; un picciol vetro
brilla, e si accende a tutto il sole. Dietro,
come del mare sul lido romito,
si vede l'occhio di Dio, l'infinito.

(da La serena disperazione, 1920)

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L’infinito, quello che a Giacomo Leopardi fece dire “e il naufragar m’è dolce in questo mare” appare anche agli occhi del poeta triestino Umberto Saba: l’immensità non si manifesta nel vuoto leopardiano ma in un minuscolo pezzo di vetro che riluce tra i vigneti riflettendo nella sua piccolezza il sole.

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FOTOGRAFIA DA GIZMODO AUSTRALIA

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LA FRASE DEL GIORNO

L'artista può anche essere un bottegaio, ma non del proprio ideale.
UMBERTO SABA, Lettera a Edgardo Rossaro, 12 ottobre 1908




Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (Trieste, 9 marzo 1883 – Gorizia, 25 agosto 1957), poeta italiano tra i massimi del ‘900. Di famiglia ebraica, fu avviato agli studî commerciali, e fu per lunghi anni direttore e proprietario di una libreria antiquaria a Trieste. La sua poesia, quasi intimo diario e confessione, indaga le cose ultime, la donna, l’amore, il senso atavico del dolore. La sua opera è raccolta nel Canzoniere.

https://cantosirene.blogspot.com/2021/02/lerma-collina.html


L'infettivologo Bassetti: “Variante inglese troppo diffusa in Italia, non si può più contenere”


 "La Variante covid inglese è già molto diffusa e difficile da contenere, ora è meglio rivolgere l’attenzione a quella africana e brasiliana”, lo sostiene l'infettivologo Matteo Bassetti,


Il Direttore della Clinica Malattie Infettive al Policlinico San Martino di Genova e Professore Ordinario di Malattie Infettive all'Università di Genova ha scritto sulla sua pagina Facebook: “I casi di Covid-19 sono in calo da 4 settimane in tutta Europa. Anche la situazione italiana è in miglioramento per la maggioranza delle regioni. Le varianti devono essere studiate in tutti i laboratori, ma credo che quella inglese sia già molto diffusa in tutta Italia e difficile da contenere. Meglio rivolgere un’attenzione particolare a quella africana e a quella brasiliana. Non va tutto male, ma occorre essere molto prudenti. Gli italiani nelle ultime settimane si sono comportati nella maggioranza dei casi molto bene. Bisogna sottolinearlo e ringraziarli per questo”.

Dichiarazioni più pessimistiche invece, erano state lanciate da tempo, dal direttore del reparto Malattie infettive dell'ospedale Luigi Sacco di Milano, il virologo Massimo Galli, che già a dicembre scorso andava perorando urgenti attenzioni e risorse verso le strutture ospedaliere e che: "Arriverà un’altra grande 'epidemia' causata dai germi multi-resistenti. L'attuale ci ha dato una lezione. Negli ultimi anni, però, proprio l’infettivologia ha subito tagli pesanti, unità complesse che sono passate a semplici, mentre in alcune strutture ospedaliere la figura dello specialista infettivologo è stata considerata addirittura inutile. E sono decenni che sulla medicina territoriale non si investe, che si rilevano anche differenze sostanziali tra una regione e un’altra".

Galli aveva ribadito che: "sarebbe opportuno, quindi, che questa epidemia ci insegni ad andare nella direzione esattamente opposta. Oggi la sanità pubblica, purtroppo, vige in stato semi-comatoso. Diventa indispensabile, soprattutto per gli anni a venire, la presenza di una funzione specialistica in ogni centro ospedaliero, non soltanto da un punto di vista strettamente clinico, ma anche dal punto di vista epidemiologico, affinché ci possa essere un possibile riscontro precoce di condizioni che diventano poi di interesse della prevenzione territoriale nel senso più vasto”.

L'infettivologo del Sacco di Milano, Massimo Galli, ha comunque voluto sottolineare, in una più recente intervista, l'importanza dei vaccini e l'inutilità di vaccinare chi è guarito dal covid-19: "Io vaccinerei a tappeto tutti; gli unici che escluderei sono quelli appena guariti. In Italia abbiamo due milioni di persone che sanno con certezza di aver passato l’infezione, altri due milioni probabilmente lo ignorano, ma hanno prodotto anticorpi, sono entrati in contatto con il virus Sars-Cov-2 senza accorgersi. Basterebbe un test con pungidito, con risposta in pochi minuti, per scremare chi è già protetto in qualche modo".


da Antonello Staccioli

Benečija e il suo Pust - Carnevale nelle Valli del Natisone

Benečija, manciate di paesi sparsi sulle colline tra Cividale e il Matajur. Frequento queste valli da quando ero bambina, eppure, nonostante di anni ne siano passati, continuo a scoprire nuovi luoghi, paesini di cui quasi ignoravo l’esistenza, per non parlare delle tradizioni che ancora sopravvivono tra quei boschi e villaggi semiabbandonati.

E proprio di queste tradizioni siamo andati a caccia noi di Slovely, come ogni anno durante il periodo di carnevale: eventi carnevaleschi in cui si respira ancora l’aria di tradizioni portate avanti di generazione in generazione e le cui origini si dissolvono nelle nebbie di un passato molto, molto lontano.

L’anno scorso abbiamo documentato il carnevale di Čarni Varh/Montefosca e dei suoi Blumarji, in un breve video reportage che potete vedere qui. Quest’anno invece abbiamo esplorato le tradizioni di due paesi vicini tra loro: Ruonac/Rodda e Marsin/Mersino, e i loro Pustjé.

Il calore della festa

Ma chi sono i Pustjé? Cosa rappresentano? Cosa fanno in giro per la Benečija nei giorni di carnevale? Vedendoli, la prima risposta che viene in mente è: portano allegria con i loro costumi colorati, le musiche, i canti e gli scherzi. In effetti, grazie ai Pustjé durante il periodo di carnevale la vita sembra fare ritorno nei piccoli villaggi sperduti delle Valli del Natisone, dove decenni di emigrazione e calo demografico hanno svuotato le case.

Colori e allegria al carnevale di Ruonac/Rodda! - Pust Benečija
Colori e allegria al carnevale di Ruonac/Rodda!

Anche chi non vive più nelle frazioni di Ruonac/Rodda e Marsin/Mersino, ma vi rimane ancora legato per motivi familiari o affettivi, per carnevale torna nella vecchia casa di famiglia e apre le porte ai Pustjé, in una festa che coinvolge tutto e tutti. Le padrone di casa imbandiscono le tavole con ogni bendidio da offrire ai Pustjé (e a chi li accompagna), e nei cortili s’intonano canti e si improvvisano balli

Anche noi “forestieri”, che all’inizio ci siamo avvicinati timidamente alle bande allegre e chiassose dei Pustjé, siamo stati accolti fin da subito con calore e simpatia sincera, il che ci ha permesso di immergerci appieno nell’atmosfera di questa festa genuina.

Tra galli, diavoli e nastri colorati

Nonostante il territorio relativamente piccolo, il carnevale in Benečija si caratterizza per una notevole varietà di maschere: quasi ogni paese ha il suo gruppo mascherato con personaggi ben definiti, anche se con alcuni tratti in comune.

I "te grdi", i brutti, in azione! - Pust Benečija
I “te grdi”, i brutti, in azione!

Così, sia tra i Pustjé di Ruonac/Rodda sia tra quelli di Marsin/Mersino ci sono i “te grdi” (= “i brutti”), con i vestiti fatti di frange variopinte, che ricoprono anche il caratteristico copricapo conico. Non possono mancare i campanacci intorno alla vita per scacciare l’inverno e le “kliešče”, tenaglie retrattili in legno che servono per acchiappare bambini e ragazze, ma anche per fare ogni sorta di scherzi. Ci sono poi i “te lepi” (= “i belli”), con ampie gonne colorate e cappelli decorati con fiori di carta realizzati a mano, e una maschera adibita alla raccolta dei doni che porta un cesto...



continua su SLOvely https://www.slovely.eu/2020/02/28/benecija-pust-carnevale-valli-natisone/#comments


Poverbio friulano

 


Sui bêz nol tampieste


Sui soldi non tempesta

L’eterna esperienza di chi ha soldi e di chi non ne ha: se ne hai puoi risparmiarti la paura della grandine come quella della siccità, tanto le carte da mille mantengono il loro valore.
E’ chi non ne ha che deve preoccuparsi di ogni soffio di vento e di ogni variazione meteorologica, perchè una grandinata o un’estate senz’acqua bruciano i raccolti e le carte da mille non crescono e non calano, perchè non ci sono.
Magro, ma anche giusto compenso resta il fatto che se sui soldi non grandina, non ci sono soldi a sufficienza ce vi salvino dal male, dal dolore e dalla morte.
I soldi hanno valore se accompagnati dalla salute: purtroppo, per chi non ne ha, la salute può essere battuta sempre dalla grandine.

Carnevale

 


Filastrocca di Gianni Rodari

Carnevale

Carnevale in filastrocca,
con la maschera sulla bocca,
con la maschera sugli occhi,
con le toppe sui ginocchi:
sono le toppe d'Arlecchino,
vestito di carta, poverino.
Pulcinella è grosso e bianco,
e Pierrot fa il saltimbanco.
Pantalon dei Bisognosi
Colombina, dice, mi sposi?
Gianduia lecca un cioccolatino
e non ne da niente a Meneghino,
mentre Gioppino col suo randello
mena botte a Stenterello.
Per fortuna il dottor Balanzone
gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: E'carnevale,
e ogni scherzo per oggi vale.

dal web

Un ricordo strumentalizzato


Ricorre puntuale, come ogni anno, il 10 di febbraio, il «Giorno del ricordo» istituito 17 anni fa «al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo e della più complessa vicenda del confine orientale». Negli oltre tre lustri percorsi da allora, le campagne celebrative non si sono limitate al compianto per le vittime, ma sono state troppo spesso sfruttate a fini ben diversi e molto poco hanno contribuito a fare chiarezza delle responsabilità e dei complessi fattori che hanno generato le atrocità che vengono man mano evidenziate.

La cattiveria, mi è stato insegnato, consiste soprattutto nel sapere che si sta facendo del male e farlo, continuare a farlo lo stesso. Pertanto il primo passo verso una giusta e reale valutazione dei fatti parte da una conoscenza non basata sul sentito dire, su enfasi interpretative individuali, ma da una presa di coscienza documentata e circostanziata. Uno sforzo, questo che, purtroppo ben pochi sanno fare quando è più comodo e gratificante poter attribuire sempre agli altri quello che di male siamo stati o siamo capaci anche noi stessi. Consiglierei, pertanto, magari una veloce lettura, la quale potrebbe contribuire a delineare meglio i diversi aspetti della problematica legata al Giorno del ricordo, di testi che aiutino una più seria informazione.

Non guasterebbe dare un’occhiata, ad esempio, al «Vademecum per il Giorno del ricordo» pubblicato dall’Istituto regionale per la storia della Resistenza. Forse non ne sarà esauriente la lettura, tuttavia potrebbe aiutare a disporre in maniera più pertinente le pedine sulla scacchiera di quel periodo.

Nel momento in cui scrivo non so se il presidente Mattarella terrà un discorso mercoledì, 10 febbraio, ma mi rincrescerebbe se dovesse tornare sulle parole pronunciate lo scorso anno, specie dopo aver offerto, il 13 luglio 2020, al mondo intero l’edificante mano nella mano col presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor, dopo l’omaggio alle vittime delle foibe e insieme il compianto per quattro giovani martiri sloveni fucilati nel 1930 dal regime fascista. Questo gesto è stato un sostanziale passo avanti sul difficile percorso di una sincera, valida, duratura pace tra cittadini italiani di appartenenza etnica, linguistica e culturale diversa come gli sloveni. Qui ho visto il vero spirito di fratellanza espresso con un eclatante gesto simbolico che contraddiceva o mitigava – almeno così interpreto i fatti – le parole pronunciate al Quirinale il 9 febbraio 2019: «Non si trattò – come qualche storico negazionista o riduzionista ha voluto insinuare – di una ritorsione contro i torti del fascismo. Perché tra le vittime italiane di un odio, comunque intollerabile, che era insieme ideologico, etnico e sociale, vi furono molte persone che nulla avevano a che fare con i fascisti e le loro persecuzioni». Non è certo mia intenzione quella di escludere l’«odio intollerabile», ma, per quanto riguarda le sue cause, ci sarebbe qualcosa da ridire riguardo all’esclusione categorica dei «torti del fascismo». Anche sulle specifiche attribuite all’odio «ideologico, etnico e sociale» e agli storici, definiti «negazionisti e riduzionisti», ci sarebbe da riflettere, magari riprendendo in mano testi come «I campi del duce. L’internamento civile nell’Italia fascista (1940-1943)» di Carlo Spartaco Capogreco, «Foibe. Una storia d’Italia» di Jože Pirjevec o magari anche «L’identità cancellata» di Paolo Parovel che pubblica una circostanziata documentazione dei primi 5300 decreti di italianizzazione forzata di cognomi sloveni.

«Secondo una stima prudenziale complessiva – cito Parovel –, il numero di abitanti dei territori adriatici annessi all’Italia a seguito della prima guerra mondiale i quali subirono l’italianizzazione forzata del cognome raggiunge e probabilmente supera le 500.000 unità» (pag. 28). Sembra cosa da poco non solo per un individuo ma per tutto un popolo dall’oggi al domani svegliarsi Gerzabek e andare a letto Calligaris? Coceancig/Kočeančič e doversi riconoscere come Coceani? Stroinz e sottoscriversi come sig. Sereni? No, no, tutto ciò – che poi è solo una parte millesimale delle speciali cure fasciste per le popolazioni sottomesse – non ha niente a che fare coi «torti del fascismo». O forse, sì!

https://www.dom.it/un-ricordo-strumentalizzato_v-druge-namene-izrabljen-spomin/

Riccardo Ruttar

A Lignano Sabbiadoro è finalmente possibile visitare le sculture del Presepe di Sabbia 2020



Potenza e meraviglia del mare e della sabbia di Lignano! Dopo quasi tre mesi dalla loro realizzazione, ancora perfettamente integre, le sculture del Presepe 2020 attendono i visitatori. A partire da lunedì 8 febbraio si potrà finalmente varcare in tutta sicurezza la soglia del tendone bianco allestito accanto alla Terrazza a Mare; l’ambiente è ancora più ampio e capiente rispetto alle passate edizioni proprio per poter assicurare il necessario distanziamento.

Quello che all’origine era sembrato un azzardo si è trasformato in una splendida possibilità di ripartenza – per quanto simbolica, precaria e sospesa al filo della dinamica del contagio – che sta dando ragione alla scelta e agli sforzi sinergici tra Comune, Lignano Sabbiadoro Gestioni e l’associazione Dome aghe e savalon d’aur, ora impegnati, in vista dell’apertura, a mettere a punto gli ultimi dettagli tecnico-organizzativi che prevedono – al fine di garantire un accesso contingentato ed in completa sicurezza – anche un sistema on-line di prenotazione per le visite in presenza unitamente a una rete di monitoraggio per il conteggio automatico del numero dei visitatori via via ammessi all’interno del Presepe ed il tracciamento degli stessi.

Nel frattempo il virtual tour ha efficacemente contribuito a tenere accese le luci sul Presepe consentendo, tramite PC o smartphone, di entrarvi idealmente e di seguirne il percorso fisico e di senso (alla visita virtuale si accede tramite il sito www.presepelignano.it.). La versione in lingua tedesca ha permesso una significativa fruizione in termini numerici anche in Austria e Germania. Quasi 50 mila sono stati gli accessi fin qui attivati dal mondo, compresi Australia e Giappone. Pensato all’inizio come strumento di emergenza, l’uso di queste avanzate tecnologie informatiche si è rivelato esso stesso un potente strumento creativo dalle inattese e straordinarie potenzialità artistiche.

Le difficoltà e gli ostacoli via via affrontati in quest’ultima edizione non sono riusciti a ridimensionare la bontà dell’intuizione iniziale, risalente al lontano 2004, che individuava negli elementi costitutivi del territorio di Lignano – l’acqua del mare e la finissima sabbia – la materia di elezione con la quale realizzare il Presepe. Sabbia e mare: generosi doni della natura che mani sapienti hanno saputo plasmare creando un Presepe d’arte che ogni anno meraviglia i visitatori.

Curaamore e speranza sono le tre parole, che ben esprimono l’attuale volontà di resilienza e che compongono il titolo della XVII edizione del Presepe di Sabbia di Lignano attraverso il quale si è inteso svolgere un’ampia riflessione intorno al concetto di Uomo e di Umanità.

La peculiarità dell’edizione del Natale 2020 risiede nel fatto che questa, pur conservando ed esaltando l’essenza stessa dell’idea di Presepio (parto, nascita, vita, luce, salvezza) si discosta marcatamente dai modelli della tradizione, ma non li stravolge attualizzando l’universalità del loro messaggio senza però legarla univocamente al periodo natalizio. Per questi motivi non sembrerà poi così “straniante” visitare il Presepe di Lignano adesso o nella prossima primavera.

Le superbe e splendide opere scultoree di quest’anno sono state realizzate dagli artisti Michela Ciappini, Ornella Scrivante e Mario Vittadello guidati – com’è sempre accaduto fin dall’origine del Presepe – da Antonio Molin,Presidente dell’Accademia della Sabbia di Roma; la Direzione Artistica è stata affidata a Patrizia Comuzzi.

Il Presepe di Sabbia, nel contesto più ampio di Natale d’a…mare, è organizzato dall’ Associazione Dome Aghe e Savalon d’Aur con il sostegno ed il contributo della Città di Lignanoe dellaLignano Sabbiadoro Gestioni (Lisagest), in collaborazione con Lignano in Fiore Onlus e in sinergia con molte realtà associative lignanesi.

“Il Presepe di Sabbia – aggiunge l’Assessore al Turismo Massimo Brini – lo abbiamo fortemente voluto anche quest’anno, insieme agli altri partners, perché Lignano Sabbiadoro è viva ed attraente tutto l’anno e lo abbiamo voluto ribadire anche in questo periodo per ricordare il fascino del mare d’inverno e della nostra località.”

L’apertura al pubblico del Presepe di Sabbia avverrà dal lunedì al venerdì dalle ore 14.00 alle ore 18.00 a partire da lunedì 08/02/2021. Eventuali sospensioni del servizio derivanti da variazioni nel colore della regione o nuove normative restrittive verranno valutate di conseguenza.

Per motivi organizzativi le prenotazioni del giorno saranno disponibili fino a 2 ore prima l’ingresso desiderato. Le prenotazioni potranno avvenire attraverso il sito www.presepelignano.it .

Per accedere al Presepe tutta l’utenza sarà sottoposta a misurazione della temperatura corporea e sarà registrata, come da normativa vigente, per garantirne la tracciabilità. I dati non verranno utilizzati da Lignano Sabbiadoro Gestioni SpA per nessuna finalità se non quelle previste dalla legge ai fini dell’emergenza Covid-19 su richiesta delle autorità competenti.

Nel rispetto delle norme potrà accedere di volta in volta al Presepe un numero massimo di 40 persone (compresi gli operatori) per un tempo ipotizzato di visita di circa 15/20 minuti.http://vocedelnordest.it/?p=13971

Ripartono le attività del CTA dedicate alle scuole, per incontrarsi, giocare e lavorare insieme anche sul web

Come trasformare un periodo di mancanze in un periodo di nuove sperimentazioni e sfruttare la tecnologia come canale di opportunità? Il CTA – Centro Teatro e Animazione di Gorizia per questo primo periodo dell’anno ha pensato di concentrare le sue forze in proposte che potessero venire incontro, anche a scuola, alle esigenze di socializzazione e di scambio di idee. Da qui è nato lo spettacolo-laboratorio intitolato Il Mondo dei Desideri, un’ora e trenta minuti dedicati al teatro di figura e al disegno; un’occasione per le classi di partecipare sia alla visione di uno spettacolo teatrale che alla creazione di un’opera grafica collettiva. Tutto online.

A condurre i bimbi nel magico mondo del teatro sarà l’attrice Alice Melloni che racconterà la storia de Il Pesciolino d’oro, una fiaba popolare di Aleksandr Puškin ripresa dai fratelli Grimm con il titolo Il pescatore e sua moglie; una leggenda magica dedicata ai desideri che Alice racconterà in live streaming, con gli oggetti di scena di Elisa Iacuzzo.

L’appuntamento sarà supportato da una preparazione fatta in precedenza dall’insegnante che avrà modo di parlare con i bambini dei loro desideri. Desideri che saranno disegnati e inviati all’attrice; da qui, dopo lo spettacolo, partirà il laboratorio online. I bambini grazie ad una piattaforma digitale giocheranno con Alice e andranno a sviluppare un dialogo sui loro desideri e le loro riflessioni, fino a comporre un’unica fotografia interattiva contenente tutti i loro disegni, che successivamente sarà possibile visionare e condividere attraverso un semplice link. 

Sarà un modo per alleggerire le giornate passate “a distanza” e con mascherina e allo stesso tempo condividere umori, sensazioni e speranze per il futuro.

Il laboratorio, che ha una durata di circa 1 ora e mezzo, è rivolto ai bimbi fra i 4 e 5 anni della Scuola dell’Infanzia e a quelli fra i 6 e 10 anni della Scuola Primaria. Il costo è di 3 euro a bambino partecipante; per l’insegnante il biglietto è gratuito. A livello tecnico, sarà necessario un computer con webcam e microfono, una Lim o uno schermo visibile da tutta la classe, delle casse audio e una buona connessione internet.

L’esperienza con la piattaforma potrà essere presa come spunto dai docenti per creare in autonomia mappe cognitive e schemi concettuali a supporto della didattica o per creare altre opere artistiche con i bambini.

Punto di riferimento organizzativo è Sara Giurissa, che coordina le attività del CTA destinate alle scuole. Per maggiori informazioni, basta scrivere un’e-mail a: sara.giurissa@ctagorizia.it o chiamare lo 0481 537280.

Questo è soltanto l’inizio delle numerose attività che il CTA ha in serbo per il 2021; un anno particolare in cui si festeggiano i 30 anni di Alpe Adria Puppet Festival di Grado, Aquileia, Gorizia e Nova Gorica,e proseguono le attività del progetto europeo Puppet&Design con la collaborazione di Lutkovno Gledališče Ljubljana, Studio Damùza di Praga e IED Madrid – Istituto Europeo di Design, e i progetti Esistenze. Osservatorio sulle diverse età della vita e Gorizia nascosta. Oltre alle tante novità e alle iniziative per i bambini e le famiglie.

http://vocedelnordest.it/?p=13992

Gli "inediti" del giovane Pasolini


Da mercoledì 10 febbraio in streaming ad arricchire l’omaggio al grande poeta due contenuti extra provenienti dagli archivi di Cinemazero

Gli \u0027inediti\u0027 del giovane Pasolini

Da mercoledì 10 febbraio arriva su adessocinema - la piattaforma di streaming pensata e curata dal visionario di udine, cinemazero di pordenone e la cineteca del friuli in collaborazione con la tucker film – In un futuro aprile – Il giovane Pasolini, documentario diretto da francesco costabile e federico savonitto e dedicato agli anni giovanili del grande poeta!
 
Se Abel Ferrara, di Pasolini, ci aveva raccontato la fine, le ultime ore, Costabile e Savonitto ci raccontano l’inizio, cioè il Pasolini friulano. Il Pasolini dei temporali e delle primule. Il Pasolini dell’Academiuta. E assieme ai due registi ce lo racconta il cugino di PPP, Nico Naldini, qui nella sua ultima intervista («L'arrivo dei Pasolini a Casarsa all'inizio dell'estate, dopo un soggiorno al mare, era per me il momento più felice dell'anno. Andavo alla stazione a prenderli, ad accoglierli e poi li accompagnavo a casa»). Il film sarà disponibile al prezzo di €4,00.

 
L’omaggio a Pier Paolo Pasolini continua con due rari contenuti extra provenienti dagli archivi di Cinemazero e messi a disposizione gratuitamente.
Importantissimo documento per ricostruire l’iter creativo della produzione e rivivere l’aura poetica/lirica di protagonisti e luoghi del film (tra cui la laguna di Grado), Visioni della Medea offre al pubblico alcune delle scene tagliate dal montaggio finale di Medea, fortunosamente ritrovate dall’Officina – storico cineclub romano degli anni ‘70 – ora conservate alla Cineteca del Friuli, restaurate e riassemblate da Cinemazero in un progetto audiovisivo originale a cura dello studioso pasoliniano Luciano De Giusti. salò, L'ultimo film di Pier Paolo Pasolini , a cura di Riccardo Costantini, è un ritratto del regista e del suo modo di lavorare, raccontato attraverso una sequenza di fotografie scattate da Deborah Beer e Gideon Bachmann sul set di Salò o le 120 giornate di Sodoma, accompagnate dalla voce dello stesso Pasolini che dirige gli attori, materiali rari e inediti conservati da Cinemazero.
https://www.ilfriuli.it/articolo/spettacoli/gli--inediti--del-giovane-pasolini/7/236233

In Italia la didattica a distanza ha creato problemi a una famiglia su 3



di Gabriele Porro

 La didattica a distanza (dad) è stata la soluzione adottata per consentire agli studenti di continuare il loro apprendimento scolastico nonostante la pandemia. Purtroppo, come sottolinea uno studio condotto da Unicef e Università Cattolica, una famiglia italiana su tre non è stata in grado di sostenerla adeguatamente durante i mesi di lockdown.

Gli ostacoli principali sono stati la mancanza di una connessione internet stabile o di dispositivi digitali in quantità, o qualità, sufficiente a garantire il corretto svolgimento delle lezioni. Inoltre, molti genitori non sono stati in grado di affiancare i propri figli durante la dad a causa della mancanza di tempo.

La ricerca è stata svolta su un campione di 1.028 famiglie sparse per tutta l’Italia. I dati raccolti hanno mostrato come il 27% non era in possesso delle tecnologie adeguate per consentire un corretto svolgimento delle lezioni online. Computer obsoleti, connettività scarsa o addirittura assente, costi proibitivi per accedere a nuovi dispositivi necessari per collegarsi alle lezioni, hanno impedito al circa il 6% dei ragazzi di queste famiglie di partecipare correttamente alle lezioni quotidiane. Inoltre, la ricerca ha evidenziato come, per via del lavoro da remoto svolto in contemporanea alle lezioni a distanza, il 30% dei genitori non ha potuto dedicare ai propri figli l’attenzione necessaria a sostenerli durante la didattica a distanza...continua https://www.wired.it/attualita/scuola/2021/02/08/didattica-a-distanza-italia-famiglia-problemi/

Citazione del giorno

 “Io sono qui per provare qualcosa in cui credo: che la guerra è inutile e sciocca, la più bestiale prova di idiozia della razza terrestre. Io sono qui per spiegare quanto è ipocrita il mondo che si esalta per un chirurgo che sostituisce un cuore con un altro cuore, e poi accetta che migliaia di creature giovani, col cuore a posto, vengano mandati a morire, come vacche al macello, per la bandiera.”

ORIANA FALLACI

Don Natalino Zuanella e il musicista Patrick Quaggiato, destinatari del premio conferito dalla SKGZ e SSO in occasione del giorno della cultura slovena

 


In occasione della giornata della cultura slovena di quest'anno, i premi SKGZ e SSO sono andati al musicista Patrick Quaggiato e al sacerdote Natalino Zuanella. Patrick Quaggiato, trentottenne di Gorizia, si è diplomato al Conservatorio di Trieste in percussioni e composizione canto-corale e direzione di coro.Come percussionista, direttore d'orchestra e cantante, si è esibito in più di duemila esibizioni con grandi personalità (Riccardo Muti e il cantautore Vlado Kreslin). Le sue composizioni corali appaiono in vari CD e collezioni, la sua opera compositiva comprende oltre 600 titoli.

Il nome di Natalino Zuanella è associato al libro "Gli anni bui della Slavia", su Gladio e la politica italiana nazionalista nelle valli del Natisone, pubblicato in seguito su Dom. Lo ha reso famoso anche in Slovenia , ma gli ha anche causato tanta tensione, amarezza, disagio e poi una causa legale con un processo che si trascinava per diversi anni. Alla fine è stato assolto perché il giudice ha stabilito che la storia non si scrive nei tribunali, ma nelle istituzioni scientifiche e sulla base di documenti.

I giovani italiani si sentono più esposti ai rischi in rete


Lo dice uno studio di Microsoft in occasione del Safer internet day. Nel complesso migliora il rapporto degli utenti italiani con la rete

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Foto: Getty Images

L’Italia ha guadagnato due posizioni piazzandosi al 12esimo posto della classifica del Digital Civility Index. Questa ricerca di Microsoft analizza le attitudini e le percezioni degli adolescenti (tra i 13 e i 17 anni) e degli adulti (tra i18 e i 74 anni) per quanto riguarda l’educazione civica digitale e la sicurezza online in 32 Paesi.

La ricerca che decreta questa classifica misura il livello di esposizione ai rischi online dando un punteggio che più è basso, più indica una scarsa esposizione ai pericoli della rete e assicura una posizione alta in classifica. Il podio si conferma anche per quest’anno guidato dai Paesi Bassi davanti a Regno Unito e Stati Uniti mentre fanalino di coda della classifica rimane, ancora una volta, il Sudafrica.

Globalmente l’indice ha mostrato come ci sia una tendenza che vede i giovani più bravi a scansare i rischi della rete mentre sono gli adulti a peggiorare. Per l’Italia, però, questo discorso non vale. Infatti rispetto all’anno passato è diminuita di 5 punti, quindi migliorata, l’esposizione ai rischi online tra gli adulti mentre è peggiorata, aumentando di un punto, quella tra gli adolescenti.

Questo andamento, in parte, potrebbe essere attribuito alla pandemia. Secondo il 23% degli italiani intervistati, durante il 2020 c’è stato un peggioramento della vita in rete dovuto in gran parte alla diffusione di fake news e alla manifestazione della frustrazione delle persone. Per un altro 28%, tuttavia, l’educazione digitale del Paese ha fatto passi in avanti, nonostante fake news, discorsi d’odio e discriminazioni online siano cresciuti rispettivamente del 5%, 3% e 2% negli ultimi 5 anni. Altro dato preoccupante riguarda il cyberbullismo che in Italia coinvolge il 30% degli intervistati.

Per ridurre i rischi e utilizzare in modo sicuro il web, il team di Acronis Cyber Security, società che si occupa di sicurezza informatica e protezione dei dati, consiglia innanzitutto di rendere privati i propri account sui social network, assicurandosi così che le proprie informazioni personali siano nascoste e le impostazioni sulla protezione della privacy abilitate. In secondo luogo gli esperti ricordano che tutti i social network hanno la funzione segnala e blocca per avvisare della violazione delle regole bloccando, dove necessario, il soggetto indesiderato. Anche se può sembrare scontato, gli esperti sottolineano l’importanza del dialogo tra genitori e figli riguardo all’educazione digitale invitando a riflettere sempre prima di postare un qualsiasi contenuto online.https://www.wired.it/internet/web/2021/02/09/safer-internet-day-rischi-italia-giovani/

Questa felicità

 


MARIO LUZI

QUESTA FELICITÀ


Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.


(da “Onore del vero”, 1957)

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Nelle sue poesie Mario Luzi si dedica ad un incessante lavoro di scavo, si pone davanti alla realtà e cerca di trarre dalla sua forma sfuggente e contraddittoria i segni della condizione umana: raccoglie le apparenze, i messaggi ambigui, i lati negativi. Il suo lavorio è così una presa di coscienza che l’attesa è destinata ad essere vana: nonostante ciò Luzi vive quest’attesa rivestendola con un profondo e fermo senso religioso, con la pietas, la partecipazione e la condivisione della sofferenza umana. Anche “Questa felicità” può essere letta nell’ottica della salvezza: la felicità come manifestazione del vivere, come momento ritagliato all’inesorabile sbiadire del ricordo.
https://cantosirene.blogspot.com/2010/

Mario Luzi (Sesto Fiorentino, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005) è stato un poeta, drammaturgo, critico letterario, traduttore, critico cinematografico e accademico italiano. In occasione del suo novantesimo compleanno fu nominato senatore a vita della Repubblica Italiana.
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