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Giulio Regeni, un altro non compleanno

 


Giulio Regeni ieri avrebbe compiuto 33 anni
. Su Facebook il ricordo di sua madre, Paola Deffendi e il tweet di 'Verità per Giulio': "Chissà quanti ponti avresti costruito ancora, quanta bellezza donato ancora a questo mondo. Ti facciamo gli auguri così, gridando al mondo la nostra promessa. Non ci fermeremo fino alla verità e alla giustizia".https://www.ilfriuli.it/articolo/tendenze/giulio-regeni-un-altro-non-compleanno/13/234721

Per chi non conosce la sua storia ....https://it.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Giulio_Regeni

Citazione

 Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi.

(Two things are infinite: the universe and human stupidity; and I’m not sure about the universe)

– Albert Einstein

dal web


In Friuli

 

Siamo arrivati alla fine della settimana e oggi fa più freddo di ieri - 2,5.In Friuli da domani saremo in zona arancione per due settimane (non si potrà uscire dal proprio comune salvo deroghe)

Ieri alcuni bar e ristoranti  hanno aderito all'iniziativa "io apro"e hanno tenuto aperto dopo le ore 18,sono scattate le multe e alcuni si sono ritirati.

A Cividale i ragazzi di un liceo si sono messi a seguire le lezioni col loro Pc portatile davanti allea scuola ben coperti per proteggersi dal freddo.

Il Tar ha dato ragione ai genitori che chiedevano la riapertura delle scuole,Fedriga ha detto che farà una nuova ordinanza per non riaprire prima del 1 febbraio.

dal Messaggero Veneto


Quelle bandiere sbeffeggiate


 Fu il tricolore della Francia rivoluzionaria ad ispirare bandiere semplicemente tricolori e sotto il potere francese, per rappresentare la repubblica Cisalpina, nel lontano 1797 prese forma la bandiera coi colori che oggi vediamo sventolare sui pennoni italiani. Fu un certo Giuseppe Compagnoni a suggerirne i colori. Il verde – che prese il posto del blu francese e che, tra l’altro, riproduceva il verde dei Visconti di Milano – avrebbe simboleggiato la natura e i diritti naturali, ossia libertà e uguaglianza, ma soprattutto il colore delle pianure italiane e del rigoglioso territorio nazionale. Il bianco come richiamo simbolico al biancore invernale dei rilievi montani al centro della bandiera, affiancato, sul battente, dal rosso a simboleggiare il sangue dei caduti per liberare l’Italia dagli invasori. Tuttavia il vessillo dell’Italia libera, nella sua semplice vivacità cromatica, si presta a svariate interpretazioni al di là del richiamo ai valori ereditati dalla rivoluzione francese.

Ecco, quindi, il ricco e variegato mondo che la bandiera nasconde dentro i suoi colori ed il messaggio che dovrebbe comunicare a chi vi guardasse come idealità per una nazione chiamata alla solidarietà, alla collaborazione, all’unità di valori, di intenti e di progetti di vita individuale e sociale.

È passata quasi sotto silenzio, quest’anno, la Giornata nazionale del Tricolore, indetta per il 7 gennaio, per celebrare il 224°anniversario della nascita del vessillo nazionale e, constatando il presente politico e sociale della «nazione», leggo più come un auspicio che come dato reale le parole del presidente Mattarella: «Il Tricolore, come forse mai accaduto di recente in maniera così intensa, ha saputo rappresentare la nostra identità, il sentimento di coesione di un popolo che vuole guardare avanti, senza dimenticare le sofferenze provocate dalla pandemia, ma con la volontà di ripartire».

Bandiere di ogni tipo in circolazione, troppo spesso una contro l’altra, in competizione se non in lotta tra loro; più disfide da ring, per ora incruente, che competizioni tra campioni per acclamare i migliori. Il simbolo d’unità nazionale per antonomasia esposto sui balconi più per sostenere la squadra di calcio nazionale che per acclamare chi

l’Italia la vuole unita, solidale, autrice e sostenitrice dei valori che la bandiera tricolore simboleggia.

La cosa che più mi colpisce e spaventa l’ho vista rappresentata nelle immagini sconvolgenti che ci sono giunte dai tanto celebrati Stati «uniti» d’America. Uniti da che cosa? In nome di quali principi, quali valori e intenti? Il simbolo a stelle e strisce, vessillo di libertà, democrazia, rispetto dei valori fondanti la grande nazione, sbandierato dai rivoltosi, ostentato su pettorine, cappelli, magliette e quant’altro, nel mentre si violentava, si umiliava, si distruggeva irridendo in modo blasfemo la concretezza dei luoghi dove quei valori trovavano la propria sede, forza e dignità. Campidoglio di Washington, sede del parlamento federale statunitense, dove una masnada di mentalmente e sentimentalmente plagiati sbeffeggiava il luogo dove si esercitano i diritti e i doveri simboleggiati dalla bandiera dell’Unione e dove la stessa bandiera veniva sventolata per svilirne e svuotarne del suo nobile contenuto ideale. E pensare che a fomentare questa discrasia, questa frattura si staglia contro un cielo plumbeo la figura del capo dello Stato, il garante dei valori rappresentati da Campidoglio e bandiera nazionale.

Non è la prima volta che proprio la bandiera, i suoi colori e i valori umani e civili che simboleggia viene usata per contraddire gli stessi.

Quante volte ho visto lungo le strade della Benečija, sui balconi e pennoni dei nostri paesi sventolare il tricolore con l’intento specifico e determinato di affermare un’appartenenza per escluderne un’altra. Come gridare: «Siamo italiani», ma non nel senso rappresentato dalla bandiera, la quale, interpretando la Costituzione non esclude, anzi tutela, il diverso per lingua o per altro. Esporla per affermare un nazionalismo discriminante e razzista. Quanti crimini e quante prevaricazioni nel nome di una bandiera usata come arma sguainata per dividere invece che mano tesa per chiamare a raccolta e favorire l’unità.https://www.dom.it/quelle-bandiere-sbeffeggiate_oskrunjene-zastave/?fbclid=IwAR3bJspzzYzGb3LY_9dz2XXYmqQfoEPfJRdaNTvMmJBXf7kLyZsGygl9j3g

 

La pitina che cos'è?

 

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Pitina_IGP_01.jpg#/media/File:Pitina_IGP_01.jpg

La pitina è una polpetta di carne affumicata originaria della Val Tramontina a nord di Pordenone in Friuli Venezia Giulia.In passato, nelle valli a nord di Pordenone, quando si abbatteva un camoscio o un capriolo, se si feriva o ammalava una pecora o una capra (troppo preziose per essere seppellite) era d'obbligo trovare un metodo di conservazione di lungo periodo. Proprio dall'esigenza di conservazione delle carni nacque la pitina e le sue varianti[1]. L'animale veniva disossato e la carne triturata finemente nella pestadora (un ceppo di legno incavato). Alla carne si aggiungevano sale, aglio, pepe nero spezzettato. Con la carne macinata si formavano piccole polpette, si passavano nella farina di mais e si facevano affumicare sulla mensola del focolare bruciando soprattutto legno di pino mugo. Una volta affumicata la pitina poteva resistere per molti mesi e diventava quindi un riferimento nella dieta dei tramontini.Sembra che già nella prima metà del 1800 fosse in uso fra le genti che abitavano le borgate di Frassaneit, località sita nel comune di Tramonti di Sopra[2].Originalmente la pitina era composta esclusivamente da carni ovine o caprine o da selvaggina ungulata d'alta montagna (camoscio o capriolo). La forma di polpetta è dovuta al fatto che in zone montane non c'erano possibilità di reperire budella per insaccare la carne e quindi conservarla, per cui si era sfruttato questo espediente per sopperire questa carenza. La preparazione non richiedeva particolari attrezzature quindi era possibile prepararle ovunque anche in malghe lontane da centri abitati. Questo succedeva normalmente senza un preciso programma, per cui una capra che si spezzava una zampa, un malessere da parto o l'abbattimento di un camoscio, erano l'occasionale condizione per l'immediata preparazione delle Pitine.https://it.wikipedia.org/wiki/Pitina

Tentativi di Haiku


 neve candida

copre tutto il prato

gioia dei bimbi

*****

confinamento

 stanno tutti in casa

è reclusione

*****



Il rito del mattino




Dopo aver ascoltato  rai regionale mi alzo e preparo la colazione per noi due.Mi metto al pc e leggo i giornali online:notizie della regione e dell'Italia,i necrologi.Poi vado nei miei 2 blog e rispondo ai commenti.e comincio a pensare quali post scrivere.Io sono pensionata,quindi non ho impegni lavorativi.

E voi avete dei riti che si ripetono?


Citazione

 Chi non ha pretese non ha  neanche dispiaceri.

Pier Paolo Pasolini



Addio a Edda Agarinis, moglie di Carlo Sgorlon

 


12 gennaio 2021

Si è spenta a 91 anni Edda Agaris, moglie dello scrittore friulano Carlo Sgorlon, scomparso nel dicembre 2009. Era ricoverata in ospedale a Palmanova, positiva al Covid, quando le sue condizioni sono peggiorate ed è sopraggiunta la morte. Maestra elementare, nel 1960 aveva sposato Sgorlon e, dopo la morte, era divenuta custode del patrimonio letterario del marito.

“Il mio ricordo dell’ultimo incontro avuto con Edda Agarinis in occasione della presentazione di un inedito di Carlo Sgorlon è quello di una donna ancora straordinariamente appassionata alla vita - ricorda il sindaco di Udine Pietro Fontanini -, consapevole della grande responsabilità derivante dal fatto di essere la custode dell’opera del marito Carlo Sgorlon e intenzionata a lottare affinché questa ricevesse finalmente la meritata attenzione, liberandola dall’oblio ideologico nel quale negli anni era caduta”.


“Per questo sono orgoglioso di poter dire che si deve a questa Amministrazione il rinato interesse nei confronti di questo nostro autore e la decisione di rendergli omaggio attraverso la realizzare una sua statua che sarà collocata nei prossimi mesi, alla conclusione dei lavori alla Biblioteca Joppi, in piazzetta Marconi. Ma oggi il nostro pensiero affettuoso, grato e commosso va a Edda, il cui nome è inscindibilmente legato da quello del marito che senza di lei non sarebbe stato il gigante della letteratura che è stato”, ha concluso Fontanini.

Gli fa eco l’assessore alla cultura Fabrizio Cigolot ha voluto esprimere il proprio cordoglio. “In questi anni - ha spiegato - ha sempre seguito con passione e apprezzato le nostre iniziative legate al nome del marito, cui era legata da un amore profondo e da una sintonia intellettuale straordinaria. Ora che Edda non c’è più, questa Amministrazione si impegnerà con ancora maggiore determinazione a difendere e valorizzare il nome e l’opera di Carlo Sgorlon, della cui eredità è stata custode”.

"Esprimo profondo dolore per la scomparsa di Edda Agarinis che con dolcezza e determinazione ha sempre saputo diffondere il messaggio universale contenuto nei libri di Carlo Sgorlon - la ricorda Furio Honsell, già sindaco di Udine e  il consigliere regionale di Open Sinistra Fvg -. In numerosissime occasioni in qualità di Rettore prima e di sindaco di Udine poi ho avuto il privilegio di incontrarla e apprezzarla. Interpretava con delicatezza tanti dei valori dai quali nasceva lo sguardo di Sgorlon. Esprimo le condoglianze ai suoi familiari."https://www.ilfriuli.it/articolo/cronaca/addio-a-edda-agarinis-moglie-di-carlo-sgorlon/2/234574


Medici di base Fvg pronti per la seconda fase della vaccinazione

 


13 gennaio 2021

"L'alta adesione nel sottoporsi alla vaccinazione da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta è un fattore che la Regione accoglie con grande soddisfazione, dimostrando la loro forte attenzione alla campagna di immunizzazione avviata in Friuli Venezia Giulia. A ciò si aggiunge l'importante disponibilità espressa dalla categoria nel compiere le inoculazioni nelle prossime fasi, elemento di importanza strategica per arrivare, nel minor tempo possibile, alla più ampia copertura della popolazione. Questa positiva disponibilità dovrà tenere conto della sostenibilità nella catena del freddo e la scelta della gestione commissariale nazionale".

Lo ha detto il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi nel corso di un incontro telematico al quale hanno partecipato i presidenti degli Ordini dei medici e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei medici di medici medicina generale.

Al centro dell'incontro l'organizzazione della seconda fase della somministrazione dei vaccini, che riguarderà a breve gli ultraottantenni e i disabili residenti in Regione. Riccardi ha ricordato innanzitutto i numeri riguardanti le due categorie che saranno chiamate a immunizzarsi in questa seconda fase della campagna definita a livello commissariale.

"I dati in nostro possesso - ha detto il vicegovernatore - ci dicono che saranno circa 100 mila gli ultraottantenni ai quali potrà essere inoculato il vaccino, a cui si aggiungono altre 3 mila persone con disabilità. I partecipanti alla riunione - spiega ancora Riccardi - hanno espresso la propria piena disponibilità nel compiere i vaccini, forti anche del fatto che, meglio di tutti, conoscono la storia clinica dei propri pazienti nonché le relative patologie. Non possiamo quindi che accogliere con favore questa loro volontà che ora porteremo all'attenzione del tavolo nazionale con il Governo, poiché su questa partita non abbiamo autonomia operativa. L'auspicio è che si possa trovare la quadra nel minor tempo possibile per poter procedere spediti nella campagna vaccinale che abbiamo avviato nella nostra regione. Ora attenderemo di conoscere come proseguire la campagna a partire dal flusso di consegna dei vaccini alla regione per completare la prima fase e iniziare la seconda fase". https://www.ilfriuli.it/articolo/salute-e-benessere/medici-di-base-fvg-pronti-per-la-seconda-fase-della-vaccinazione/12/234651




Inchino al Friuli 2020

Detto friulano




 Par pierdi il cjâf… bisugne vêlu


Per perdere la testa… bisogna averla

Potrebbe sembrare una pura battuta di spirito, quasi senza senso, tanto appare gratuita: dire che bisogna avere una cosa e possederla per poterla perdere, è una tautologia.
Ma il friulano non è così ingenuo: c’è tanta gente che dimostra di aver subito una sciagura, una calamità, una perdita e l’attribuisce a fattori estranei, a cause altrui e, quando non può trovare diretti responsabili, ad uno strano destino malvagio.La realtà è molto più prosaica e semplice, da esperienze terra terra: quando non si è in grado di arrivare ad un traguardo, quando mancano le capacità, quando non si ha il coraggio di riconoscere che non si è in grado di farcela, ci si dà arie da sconfitta.
Molto più onesto sarebbe confessare le proprie mancanze, siano esse di materia grigia o di forza muscolare, senza accusare di “aver perduto la testa”, perchè questa non c’era nemmeno.

https://pociopocio.altervista.org/2020/02/02/proverbi-friulani/

Minacce di morte al giornalista Giuseppe Ragogna

 


12 gennaio 2021

Giuseppe Ragogna, ex direttore del Messaggero Veneto e opinionista del settimanale il Friuli, dove tiene una rubrica, ha presentato oggi alla Polizia postale di Pordenone una querela per minacce di morte.
Nei giorni scorsi, il giornalista aveva trovato un inquietante commento a un suo post, condiviso su un gruppo Facebook, nel quale accostava l'assalto al Congresso americano all'irruzione di un gruppetto di Casapound in Consiglio regionale. "Giuseppe Ragogna - recita il messaggio - sai quanti di noi sparerebbero volentieri alla tua misera persona e a tutti quelli come te, affetti irrimediabilmente da disturbi mentali".
Ragogna non è nuovo a messaggi offensivi. "Negli ultimi due anni - spiega - sono stato bersaglio di questo tipo di commenti in più di un'occasione per il mio impegno di volontario nell'aiutare gli immigrati che si trovano in Friuli. E avevo già presentato due querele per azioni di diffamazione nei miei confronti, avvenute su un profilo Facebook individuale e su un altro di gruppo, in questo caso con il concorso di altri utenti. Adesso il nuovo messaggio minaccioso, intimidatorio e offensivo, questa volta con toni ancora più aggressivi".
"Ora basta. Non è pensabile - continua il giornalista sul proprio profilo Facebook - che tutto scorra sempre sottotraccia, assecondando la deriva di odio. Reagire attraverso le leggi di tutela è un’azione per ribadire il diritto e la dignità di esprimere opinioni e pensieri, magari anche scomodi e controcorrente, senza essere offesi o minacciati. Nessuno deve sentirsi costretto ad abbandonare i social, anche perché attraverso queste piattaforme passano flussi importanti di informazioni. Meglio contenere, invece, l’avvelenamento dei pozzi".

Anche Ordine dei giornalisti e Assostampa Fvg si schierano con Ragogna. “L'inaccettabile messaggio rientra in un’attività denigratoria che dura da tempo, da quando ancora ricopriva il ruolo di vicedirettore del Messaggero Veneto e continua anche oggi che si occupa di temi legati a volontariato, emarginazione e migrazioni. Sono già diverse le querele per diffamazione che ha dovuto depositare in Procura. Accanto alla solidarietà al collega, richiamiamo ancora una volta i principi dell’Art. 21 della Costituzione che sancisce il diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero. Vale in primis per i giornalisti, sempre più sotto attacco negli ultimi mesi, e vale per tutti i cittadini".https://www.ilfriuli.it/articolo/cronaca/minacce-di-morte-al-giornalista-giuseppe-ragogna/2/234572

La mia solidarietà al giornalista Giuseppe Ragogna!

In Friuli preoccupa l'andamento della curva dei contagi.

 


Nell'ospedale di Udine oggi 15 pazienti in area covid,i reparti sono pieni,non ci sono più posti liberi.Le autombulanze  con i pazienti attendono anche 6 ore per il ricovero.In aiuto del Pronto soccorso sono arrivati i volontari dei radioamatori,quelli che si erano attivati al tempo del terremoto dal 1976.Un plauso ai volontari.

L'adesione dei medici alla vaccinazione anti Covid in Friuli Venezia Giulia è arrivata al 74 per cento, con una punta per quelli dipendenti del Sistema sanitario regionale che arriva al 96 per cento (nel 2019 per l'antinfluenzale era al 18 per cento). Inoltre, relativamente al programma d'immunizzazione, adottando il corretto parametro di valutazione del rapporto dosi su abitanti, la nostra regione si colloca tra le prime in Italia.

Come spiega il vice presidente del Fvg, Riccardo Riccardi, nel corso di un incontro telematico con i presidenti degli ordini dei medici, nel giro di una decina di giorni terminerà la prima fase delle immunizzazioni e si avvierà, previa fornitura delle dosi necessarie da parte della struttura commissariale, quella dedicata agli over 80 e agli operatori e agli ospiti delle strutture per disabili.

A tal riguardo da parte di Riccardi è stata comunicata la piena disponibilità della Regione a coprire le spese assicurative per i medici che volontariamente si offriranno a far parte delle
equipe che garantiranno la vaccinazione su larga scala.

In relazione all'attuale andamento della curva dei contagi in regione, il Riccardi ha sottolineato che numeri delle nuove positività al virus e dei ricoveri indicano una situazione particolarmente delicata della pandemia.

Nel frattempo, a Roma questa mattina sono arrivate le prime 47mila dosi di vaccino Moderna. Dopo le procedure di stoccaggio in una stanza adibita all'interno dell'istituto superiore di sanità, saranno distribuite alle Regioni, trasportate dai furgoni di Poste Italiane. Attesa per oggi, direttamente nei centri regionali, anche la prima parte della nuova fornitura del prodotto Pfizer BioNtech....continua

https://www.ilfriuli.it/articolo/salute-e-benessere/covid-in-fvg-il-96-per-cento-dei-medici-ha-aderito-alla-vaccinazione/12/234537


SINFOROSA CASTORO: Segnalazione Missione libertà

Segnalazione di una giovane scrittrice!
SINFOROSA CASTORO: Segnalazione Missione libertà: Ieri ho ricevuto una mail da una giovane promessa scrittrice, lei si chiama Francesca de Angelis, laureata in Scienze Politiche, 29  anni, d...

Iscrizioni alla scuola bilingue

 

scuola bilingue di S.Pietro al Natisone

L’Istituto comprensivo statale con insegnamento bilingue sloveno-italiano Paolo Petricig di San Pietro al Natisone informa che fino al 25 gennaio sono aperte le iscrizioni on-line (ad eccezione della scuola dell’infanzia, per la quale è previsto il modello cartaceo) per il prossimo anno scolastico 2020/202i.  L’Istituto comprensivo bilingue invita, pertanto, i genitori a valutare l’opportunità di inserire il proprio figlio in un percorso educativo bilingue, attento al territorio ed aperto alle prospettive europee.https://www.dom.it/prijave-na-dvojezicno-solo-do-25-1-_iscrizioni-alla-scuola-bilingue/

La bora di Trieste

Di Andrej Šalov - Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=471865

 Buonanotte Trieste


..."Conosco la bora,
chiara e scura,
la detesto quando scende fuori misura
con cielo sereno.
Amo l'altra
che ha una buia violenza cattiva
Io devo recuperare la bora
oppure qui affondare
nel mio paese natale
nella mia triste Trieste
nella mia Trieste triste
che amare è impossibile
e odiare anche".

Umberto Saba

La bora è un vento catabatico di provenienza Est/Nord-Est, che soffia con particolare intensità specialmente verso l'Alto e Medio Adriatico e verso alcuni settori dell'Egeo in presenza di forti gradienti barici tra continente e mare.

Il termine deriva da Borea, personificazione del vento del nord nella mitologia greca. La bora conosciuta in Italia è quella di Trieste. In Croazia è celebre quella di Segna e Fiume e in Slovenia quella di Aidussina. Si origina da Trieste.La bora non si orienta in un'unica direzione, secondo la legge di Buys Ballot, ma fluttua intorno a una direzione media che è tipica per ogni località. La sua caratteristica è di essere un vento "discontinuo", ovvero di manifestarsi con raffiche più forti, intervallate dalle raffiche meno intense. Tali raffiche sono comunemente dette "refoli". Soffia specialmente in inverno, ed è denominata "bora scura" con cielo coperto o con pioggia.

Sul golfo di Trieste, la direzione tipica è quella di E-NE. Nel Friuli Venezia Giulia il vento, a causa delle grandi differenze di temperatura tra il Carso e il litorale, si rinforza notevolmente, divenendo furioso e turbolento, con raffiche che possono superare la soglia dei 150–160 km/h.

Generalmente in modo ridotto del 25%, interessa spesso anche alcune località della provincia di Gorizia, tra le quali GoriziaGrado e MonfalconeCividale del Friuli, la Bassa friulana orientale e le Valli del Natisone in provincia di Udine, nonché i comuni confinanti con il Collio Sloveno. Nel golfo di Trieste la bora mantiene la direzione principale ENE, causando un vivace moto ondoso e di deriva. Nel semestre invernale questo tipo di vento in tutte le zone summenzionate può raggiungere e superare velocità di 35–40 m/s e può durare per diversi giorni causando danni.

da https://it.wikipedia.org/wiki/Bora


Ieri a Trieste si è fatta "La corsa della bora" con la partecipazione di 1300 podisti che hanno sfidato  le forti raffiche fino a 100 km all'ora .

LA PANADA piatto povero friulano di una volta

 La panade friulana

di Roberto Zottar
Ci sono piatti legati all’identità più profonda di una comunità e che rappresentano qualcosa di più di una tradizione. Un esempio ne è il pancotto o panade in Friuli, zuppa povera costituita fondamentalmente da pane raffermo cotto in acqua. Nelle famiglie più abbienti, o per i convalescenti, al pane si poteva aggiungere brodo e anche un uovo. Dentro questa pietanza, però, non ci sono soltanto umili ingredienti: c’è la storia dei nostri nonni che ritenevano pagnotte e filoni un cibo sacro e mai li avrebbero sprecati. C’è la cultura contadina di quando il pane veniva impastato con il levàn, il lievito madre, e infornato ogni due settimane e, diventando inevitabilmente duro, era necessario aguzzare l’ingegno per renderlo di nuovo appetibile. Nulla veniva gettato, nemmeno i tozzi di pane vecchio, ingredienti base di questo piatto, simbolo stesso dell’arte del riciclo. Questa zuppa, considerata lontana parente della puls tractogalata di Apicio, veniva offerta alle puerpere ritenendo che favorisse l’allattamento e, in epoche in cui gli omogenizzati non esistevano, era impiegata per lo svezzamento dei bambini con l’aggiunta di salvia, considerata un calmante per le ‘colichette’ dei neonati. La panada o panadela a Trieste e in Istria per la vigilia di Natale, secondo il Rosamani, si faceva con il pane fatto in casa nell’ultimo giorno delle tempora d’inverno, cioè tra la terza e quarta domenica di Avvento, e che si conservava ‘sano’ fino al Natale dell’anno venturo, perché gli si attribuivano diverse virtù.
La panade friulana non è una ricetta codificata, è un piatto familiare dove ognuno ha le sue piccole varianti. La ricetta che vi racconto oggi è una versione ricca di una eclettica e bravissima cuoca, Teresa, dal cognome dalla pronuncia ‘impronunciabile’, che ha una trattoria a Stregna nelle Valli del Natisone. In una pentola sciogliete 50 g di burro, e fate dorare 400 g di pane raffermo a dadini. Aggiungete 1 litro di brodo caldo, salate e cuocete per 20’ finché il pane sarà disfatto. D’inverno, a metà cottura, aggiungete dei semi di finocchietto pestati, mentre d’estate mettete fiori di camomilla. Quando la zuppa di pane sarà cotta, densa e profumata, conditela con un etto di formaggio Montasio stagionato grattugiato e abbondante pepe nero macinato fresco. Servite la panade aggiungendo 40 g di prosciutto crudo tagliato a dadini piccolissimi tostati in padella e qualche seme di finocchio. Ha un gusto straordinario, complesso, intenso e avvolgente. Riciclate quel pane che sicuramente vi è avanzato e provatela, ve ne innamorerete!
Buon appetito!

Proverbio friulano

 


Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei campi
”Dio uardi di un bon zenâr par podè jemplâ el granâr" ovvero "Dio ci assicuri un buon gennaio per poter riempire il granaio”

A Trieste comitato genitori protesta

 

dal web

Ieri a Trieste centinaia di genitori e insegnanti si sono riuniti per manifestare contro la chiusura delle scuole alle superiori:"La scuola deve riaprire,mio figlio sta tuto il giorno in pigiama chiuso in camera sua!E' urgente riaprire le scuole,i ragazzi devono riprendere i ritmi di prima."

Io sono insegnante in pensione e sinceramente dò ragione a Fedriga per aver decretato la chiusura delle scuole superiori fino alla fine di gennaio..Questi genitori  non si rendono che siamo in un'emergenza e che pur  rispettando le regole i contagi aumentano!I ragazzi fuori dalla scuola cosa fanno?E poi non pensano al personale scolastico e agli insegnanti?Se fossi in attività sarei molto preoccupata...

https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2021/01/09/news/presidio-in-piazza-unita-a-trieste-riaprire-subito-le-scuole-1.39752240

Buona domenica

 

Montemaggiore di Taipana/Brezje
foto di Mateja Markočič


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io sto con emergency

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