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IVAN TRINKO padre della Benecia

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22 ago 2020

Citazione di Tolstoj

 Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso.

(Lev Tolstoj)

Suns Europe,un mese di eventi dedicati alle lingue di minoranza

 


Da sabato 22 agosto al 19 settembre concerti, film e incontri letterari in sei comuni. Tra gli ospiti la cantante ladina Martina Iori e la giornalista catalana Nùria Cadenes

Un mese di suoni, visioni, parole, storie, persone, che sono espressione di un’Europa unita e plurale, la quale rivendica con la creatività il diritto alla lingua e alla diversità.

È quanto propone per quest'anno Suns Europe, il festival europeo delle arti nelle lingue di minoranza, organizzato da Informazione Friulana / Radio Onde Furlane con il contributo finanziario della Regione e dell'ARLeF (Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane) e con il sostegno del Comune di Udine e dell’Etxepare Euskal Institutua del Paese Basco, che si inaugura domani, sabato 22 agosto, e si sviluppa sino al prossimo 19 settembre, alternando serate musicali, film e incontri letterari, tra Udine, Moruzzo, Lavariano, Pozzuolo del Friuli, Romans d'Isonzo e Trava.

La nuova edizione della rassegna che dal 2015 porta l'Europa in Friuli e il Friuli in Europa, promuove valori e diritti fondamentali ed è un osservatorio privilegiato delle esperienze artistiche e creative, caratterizzate dall'utilizzo delle lingue minorizzate nei settori della musica, della letteratura e dell'audiovisivo, è stata presentata ufficialmente ieri mattina nella sede di Udine della Regione.

Intervenendo all'incontro, l'assessore regionale alle finanze, Barbara Zilli, l'assessore comunale alla cultura, Fabrizio Cigolot, e il presidente dell'ARLeF, Eros Cisilino, hanno sottolineato l'importanza dell'iniziativa, la sua qualità e varietà sul piano artistico, il suo respiro internazionale e i profondi legami tra le specificità linguistiche e culturali del territorio e le peculiarità di Suns Europe: un festival speciale in una regione speciale, caratterizzata in particolare dalla presenza di quattro lingue (friulano, sloveno, tedesco e italiano).

Le peculiarità della rassegna sono state illustrate da Carli Pup, presidente della cooperativa Informazione Friulana e caporedattore di Onde Furlane, che ha esordito ricordando le molte adesioni all'appello ai giovani volontari, da coinvogere nei diversi eventi, lanciato qualche settimana fa dagli organizzatori, e le consolidate relazioni con i diversi partner locali e internazionali.

Suns Europe 2020 si configura come un festival particolarmente giovane e femminile, basti pensare alla cantante ladina Martina Iori, alla rapper basca La Basu, alle rockers gallesi Adwaith o alla giornalista e scrittrice catalana Nùria Cadenes. Si conferma altresì come una kermesse attenta alla storia e all'attualità, incrociando passato e presente di Friuli, Navarra, Occitania e Paesi Catalani.

Tra le “perle” del cartellone figura “O que arde”, il film in galiziano di Oliver Laxe vincitore del premio della critica nella sezione “Un certain regard” dell'edizione 2019 del festival di Cannes, mentre la musica sarà protagonista in più occasioni. La serata clou è prevista domenica 30 nel piazzale del Castello di Udine, è affidata alla conduzione di Doro Gjat e vi partecipano anche i sardi Bujumannu & Jumbo ed il progetto friulano da esportazione di Laura Giavon & Drumlando.

Domani, invece, si comincia con Suns Friûl, vetrina delle musiche e delle identità linguistiche nostrane: dalle 21, sul palco di Piazza Venerio, si esibiscono Corte di Lunas, Alvise Nodale, Ostajki, Dissociative TV e Brût & Madone.

I due appuntamenti musicali udinesi sono particolarmente attesi: per prendervi parte, allo scopo di garantire le neccessarie condizioni di sicurezza per il Covid, è necessario prenotarsi utilizzando il sito web www.sunseurope.com.

https://messaggeroveneto.gelocal.it/tempo-libero/2020/08/21/news/suns-europe-un-mese-di-eventi-dedicati-alle-lingue-di-minoranza-1.39215322

Le proprietà miracolose dell’olio di San Giovanni

 


ALL’IPERICO
 si ricava un unguento curativo per i problemi legati all’apparato cardiocircolatorio, le scottature, le infiammozioni e le ferite

Dall’iperico, o fiore di San Giovanni, Šentjanževka in sloveno, si ricava un olio a dir poco miracoloso e curativo per tutta una serie di disturbi. Il fiore è giallo, da non confondere con il ranuncolo, giallo anch’esso (pur se di aspetto completamente diverso), dal quale l’iperico si distingue per la presenza sui suoi petali di vescicole visibili in modo chiaro in riflesso con il sole. Sono proprio queste vescicole che secernono il liquido rosso benefico che macchia le mani se si stropicciano i petali e colora l’olio extravergine d’oliva se i fiori vi vengono messi a macerare per dieci giorni al sole.
Per la «Teoria della signatura» o «Signatura rerum» elaborata da Paracelso, medico e alchimista svizzero vissuto a cavallo tra ‘400 e ‘500,su ogni elemento del Creato sarebbe stato lasciato un segno, le piante recherebbero già nel loro aspetto l’indicazione degli organi umani a cui giovano: per esempio la sezione di una carota ricorda l’occhio umano e in effetti il betacarotene, contenuto in questo ortaggio, è una vitamina molto utile alla vista; le noci ricordano l’encefalo, con tanto di emisferi destro e sinistro, le rughe richiamano la corteccia cerebrale, infatti la scienza ha scoperto che questi frutti aiutano lo sviluppo dei neurotrasmettitori, sono ricchi di nutrienti per il Dna e le cellule nervose.
«Similia similibus curantur»: i simili si curino con i simili. Il liquido rosso che secerne l’iperico, secondo la teoria di Paracelso, ricorderebbe il sangue, potrà giovare quindi a questo e a tutti i problemi legati all’apparato cardiocircolatorio; ma anche alle scottature, alle infiammazioni e alle ferite. L’olio di San Giovanni è ottimo per l’apparato cutaneo e, se massaggiato, dona flessibilità alla pelle,costituendo quindi un alleato anche nelle cure di bellezza. È però fotosintetico, è meglio evitare di esporsi al sole avendolo addosso.
La pianta era detta anche Scacciadiavoli: pare che la tisana preparata con i fiori essiccati abbia proprietà rilassanti e calmanti; un mazzetto contenente l’iperico e altre erbe si trovava in ogni casa: serviva a scacciare tutto ciò che poteva minacciare il focolare. Il nome “fiore di San Giovanni” ha due spiegazioni: la prima è legata al liquido rosso che secernono i petali che ricorderebbe la morte violenta e il sangue di San Giovanni Battista decapitato, di cui ha dato vivida raffigurazione il Caravaggio in due suoi celebri quadri: “Salomè con la testa del Battista” e “La decollazione di San Giovanni Battista”. La seconda è collegata al momento migliore per la raccolta che, secondo la tradizione, cadrebbe proprio la vigilia della festa di San Giovanni (23 giugno) nelle ore calde della giornata.
Veronica Galli

21 ago 2020

Nessuno escluso, quinta edizione per promuovere la lettura

Ritrovarsi attorno a una storia nei Comuni di Resia, Resiutta, Chiusaforte, Malborghetto - Valbruna, Tarvisio, Moggio Udinese, Pontebba dal 21 agosto al 4 settembre

Nessuno escluso, quinta edizione per promuovere la letturaTorna per la quinta edizione “Nessuno Escluso” il progetto di diffusione e promozione della lettura che vuole consolidare il ruolo delle biblioteche per le piccole comunità e spingere l'integrazione tra le lingue e le culture presenti sul territorio.


Come sempre articolato su diverse attività, Nessuno Escluso si apre con una serie di appuntamenti estivi nei comuni di Resia, Resiutta, Chiusaforte, Malborghetto – Valbruna, Tarvisio, Moggio Udinese, Pontebbadal 21 agosto al 4 settembre, per poi continuare il suo percorso autunnale nelle scuole e nelle biblioteche del Canal del Ferro e della Val Canale. Tutti gli incontri estivi, aperti al pubblico e gratuiti, avranno posti limitati ed è consigliata la prenotazione.
L'iniziativa si svolge nell'ambito di Leggiamo 0-18, il progetto regionale di promozione della lettura, ed è a cura di Damatrà Onlus.


Sette, dunque, gli appuntamenti estivi con alcuni “comuni denominatori”: i bambini che assisteranno alle letture ascolteranno il racconto in cuffie wireless. Le cuffie, infatti, garantiscono il corretto distanziamento tra i bambini e consentono loro di concentrarsi di più sulle parole e sulla narrazione del lettore, in uno spazio che risulterà dilatato e silenzioso. Tutti i racconti che sono stati scelti per gli incontri sono incentrati su fiabe tradizionali della tradizione orale e su argomenti mitologici delle più diverse culture: tutte storie, dunque, nate per essere raccontate a voce e per questo ancora più immaginifiche.
Infine, per ogni incontro, saranno disponibili tante lenzuola sulle quali bambini e adulti potranno distendersi per tracciare la loro sagoma con un pennarello, un gesso o un filo rosso: proprio il filo rosso è il simbolo che unisce storie e bambini di Nessuno Escluso. Le sagome sulle lenzuola saranno portate da Damatrà nelle scuole quando verranno proposti i laboratori, in ottobre, e diventeranno (debitamente modificate dai bambini) mostri, creature e altri animali per nuove storie fatte dai bambini delle scuole.

Ulisse il re dei viaggi” è il primo titolo che i piccoli lettori potranno condividere a Resiavenerdì 21 agosto, alle 18.00, nell’area retrostante il Municipio - (frazione di Prato). Si tratta della storia del viaggiatore più celebre, più curioso e più furbo della letteratura e dell’immaginario del mondo. Ma non tutta la storia … solo un pezzetto. In caso di maltempo l’attività si svolgerà al coperto nella palestra comunale presso le scuole. Informazioni: Biblioteca Comunale 0433 53554 / biblio_museo@libero.it

Resiuttasabato 22 agosto, alle 18.00 il ritrovo è presso la biblioteca comunale per leggere insieme “Il mondo prima del mondo”: una grande tartaruga, o un gigante bianco; un albero pieno di luce, o un bastone…In maniere incredibili i popoli antichi hanno risposto alla domanda: com’è nato il mondo?

In caso di maltempo l’attività si svolgerà al coperto, nell’atrio antistante i locali della biblioteca. Informazioni: Raffaella Savoia 349 2950427 e Cristina Savoia 393 1035176, oppure Biblioteca Comunale: biblioteca.resiutta@gmail.com

Chiusafortedomenica 23 agosto, alle 18.00 sarà “Scacco al re” la storia protagonista, nel prato a fianco del teatro, presso il centro scolastico. Si tratta dell’Orlando Furioso, raccontato ai più piccoli, come una grande partita a scacchi. Chi farà la prima mossa?
In caso di maltempo l’attività si svolgerà al coperto in teatro. Informazioni: Genny Pegoraro 340 5917120

Gli appuntamenti continuano nei fine settimana successivi, fino al 4 settembre, tra Malborghetto, Tarvisio, Moggio Udinese e Pontebba.
Nessuno Escluso si svolge grazie al patrocinio dei Comuni che ospitano le attività: Resia, Resiutta, Chiusaforte, Malborghetto – Valbruna, Tarvisio, Moggio Udinese, Pontebba.

LeggiAmo 0-18 è il progetto regionale di promozione della lettura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia che ha come partner il Consorzio culturale del Monfalconese (coordinatore), il Centro per la Salute del Bambino Onlus, Damatrà Onlus, l’AIB Associazione Italiana Biblioteche - Sezione FVG e l'Associazione Culturale Pediatri e l’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia.

IL PROGRAMMA COMPLETO

“ULISSE IL RE DEI VIAGGI”

RESIA, Venerdì 21 agosto, ore 18.00

Area retrostante il Municipio - (frazione di Prato)

La storia del viaggiatore più celebre, più curioso e più furbo, ma non tutta… Solo un pezzetto.

In caso di maltempo l’attività si svolgerà al coperto nella palestra comunale presso le scuole. Informazioni: Biblioteca Comunale 0433 53554 / biblio_museo@libero.it

“IL MONDO PRIMA DEL MONDO”

RESIUTTA, Sabato 22 agosto, Ore 18.00

Ritrovo presso la biblioteca comunale

Una grande tartaruga, o un gigante bianco; un albero pieno di luce, o un bastone…In maniere incredibili i popoli antichi hanno risposto alla domanda: com’è nato il mondo?

In caso di maltempo l’attività si svolgerà al coperto, nell’atrio antistante i locali della biblioteca. Informazioni: Raffaella Savoia 349 2950427 e Cristina Savoia 393 1035176,

oppure Biblioteca Comunale: biblioteca.resiutta@gmail.com


“SCACCO AL RE”

CHIUSAFORTE, Domenica 23 agosto, Ore 18.00

Prato a fianco del teatro di Chiusaforte presso il centro scolastico

L’Orlando Furioso raccontato ai più piccoli, come una grande partita a scacchi. Chi farà la prima mossa?
In caso di maltempo l’attività si svolgerà al coperto in teatro.
Informazioni: Genny Pegoraro 340 5917120
 
“TUTTE LE STORIE PORTANO A …”
MALBORGHETTO – VALBRUNA

Venerdì 28 agosto, Ore 18.00, Palazzo Veneziano

Le nozze segrete di una vestale, un perfido zio che vuole a tutti i costi essere re e due trovatelli cari agli dei che alla fine diventano principi.

In caso di maltempo l’attività si svolgerà nello stesso luogo

Infopoint Malborghetto Valbruna; Informazioni: 0428 64970 / info@visitvalcanale.it


“MILLE SOLI DA GUARDARE”

TARVISIO, Sabato 29 agosto, Ore 18.00

Piazza Unità

Ravidara fabbrica ogni sole che la gente del suo paese vede: un sole per ogni giorno e un giorno per ogni sole… Sarà davvero così?

In caso di maltempo l’attività si svolgerà al coperto presso Centro Culturale Julius Kugi, Via Giovanni Paolo II, 1. Informazioni:  0432 235757 / info@damatra.com

fonte https://www.ilfriuli.it/articolo/cultura/nessuno-escluso-quinta-edizione-per-promuovere-la-lettura/6/225448

Passa il tempo e tutto cambia

 Un tempo in Val Torre tutto era falciato e coltivato,gli anziani e i giovani , oltre ad avere tanti figli e nipoti,coltivavano l'orto,curavano gli alberi da frutto,allevavano galline,conigli ,capre ,pecore,mucche.Non si vedeva neanche un pezzetto di terra trascurato,era un vero piacere per la vista. Attualmente i sentieri si sistemano solo in occasione delle sagre , i giovani rimasti ormai pochi non  si dedicano a questi lavori,ma hanno altri interessi .Le donne comprano tutto pronto,anche l'insalata lavata,surgelata ,non si apprezza più la genuinità del proprio prodotto, non  c'è più tempo, perchè  si lavora altrove,ma soprattutto perchè lavorare la terra costa fatica e non si sa neppure fare. A Zavarh -Villanova ho visto orti lavorati, ma mai  raccolti...ahimè! Non più animali da cortile ,ma cani che lasciano i regalini ad ogni angolo.Si pretende dall'Amministrazione comunale che tagli l'erba anche davanti a casa.C'è qualche persona ,alquanto rara ,che trasferitasi altrove ,alla domenica ritorna in paese a coltivare patate, fagioli,insalate,broccoli ,verze ecc. 

Quanto è buono il prodotto fresco e genuino coltivato e raccolto personalmente!

Con la Krivapete EnduRace è ripartita la stagione delle bike

 La stagione ciclistica post chiusura forzata a causa del coronavirus è ripresa in regione, a luglio, con le prime gare in pista a Pordenone e a San Giovanni al Natisone. E domenica 26 luglio 2020 è stata la volta sia dell’attività su strada a Buja sia delle ‘ruote grasse’ a San Leonardo, per la Krivapete EnduRace 2020, la prima gara di fuoristrada non solo in regione, ma anche in Italia, valida come campionato regionale Friuli-Venezia Giu- lia.

Hanno preso il via ben 78 atleti, di cui cinque con E-bike, provenienti dalla regione, dal Veneto, dal Trentino Alto Adige, dalla Lombardia, nonché dalla Slovenia, dall’Austria e dagli Stati Uniti. Hanno gareggiato in discesa sui sentieri del Comune di San Leonardo, par- tendo uno alla volta a distanza cronometrata.

Le categorie adulte hanno affrontato in primo luogo una parte della pista ‘Bunker’ (da Castel- monte) e la pista ‘Baita’, poi la pista ‘Clastra’ e infine la pista ‘Trivio’. Le categorie giovanili (Esordienti e Allievi) hanno gareggiato sugli stessi tracciati, tranne la pista ‘Clastra’. Per la categoria E-bike è stato mantenuto il programma preventivato: PS1 Bunker (parziale) + Baita, PS2 Clastra, PS3 Trivio.

Nella categoria Élite ha vinto l’atleta Davide Dal Pian del Team Bikappa Bikes con il miglior tempo in assoluto: 14’17’’26. Nella stessa categoria ottimi i risultati di Lorenzo Terlicher, 3° e campione regionale, di Davide De Sabbata, 4° e di Simone Bertolutti, 22°, tutti e tre del Team Granzon. Federico Colautti del Team Froggy Line di Spilimbergo è arrivato 3° nella categoria Juniores e ha conquistato il titolo regionale; 4° Morgan Zucco del Team Granzon. Categoria M1-M2: 6° Enrico Duri (Team Granzon) e 8° Mauro Gubana (G.S. Azzida). Categoria M3-M4: 2° Stefano Zanuttig (Valchiarò), campione regionale, 3° Marco Mottes (Team Granzon). Categoria M5-M6: 3° Stefano Moretti (Team Granzon).

Categoria Donne: 1a Eli Cos del Team Granzon, anche campionessa regionale. Nelle categorie giovanili tutti i titoli regionali FVG sono andati a atleti del Junior Team Granzon: l’allievo Massimo De Sabbata e l’esordiente Andrea Sdraulig, ambedue primi di categoria, l’allieva Irene De Caneva. Infine, nella Enduro E- Bike, ha vinto Giancarlo Rosario Britannico (Danieli 1914 Cycling Team), 3° Edoardo Mattana (Team Granzon).

Grazie al bel tempo e all’efficiente organizzazione, a detta di Stefano Terlicher, “l’evento ha ottenuto un successo non facilmente prevedibile in una stagione così difficile”. La gara è stata organizzata dal Team Granzon, hanno collaborato Vallimpiadi, l’amministrazione comunale di San Leonardo, i Cacciatori, gli Alpini e i volontari.

Annarita Trossolo

https://novimatajur.it/sport/con-la-krivapete-endurace-e-ripartita-la-stagione-delle-bike.html

La"porcoterapia" da vita nei campi


di Adriano Del Fabro
Oltre a farsi alimento, il maiale diventava pure farmaco. Dai tempi del Medioevo e dell’utilizzo del lardo per alleviare le sofferenze dei malati di lebbra e di Herpes zooster, la porcoterapia si è diffusa nella pratica medica tradizionale friulana. A molte parti dell’animale venivano assegnate, a ragione o a torto, capacità curative. Per questo, un angolo del camarìn era trattato, dalla nonna di casa, con l’attenzione che si dedica a una vera e propria porzione di farmacia.
Le verruche, fino a qualche anno fa, erano comunissimi sulle mani della gente di campagna. In generale si usava sfregarle con cotenna di maiale maschio. La terapia veniva integrata con l’atto magico di gettarla poi dietro la schiena o seppellirla, per interrompere, in tal modo, ogni rapporto tra persona malata e malattia. La stessa cura veniva suggerita per la borsite mentre, sempre con la cotenna, si sfregavano le gengive sofferenti dei bambini alla loro prima dentizione.
Sulle ferite, si applicava un impiastro fatto con lardo macinato, foglie di millefoglio e di cicuta rossa. Sui patarecci, la mastite e le contusioni cutanee, invece, si applicava una fettina di lardo. Le distorsioni si ungevano con il lardo rancido.
Per la tosse da tubercolosi polmonare, si preparavano delle foglie di salvia su cui si appoggiava una fettina di lardo con un po’ di sale, da inghiottire ogni mattina. Foglie e lardo si distendevano sui polmoni, risanandoli.
Il lardo pestato si applicava sulle schiene doloranti, sulle scottature e si frizionavano le parti colpite dalla parotite epidermica.
Per le scottature solari, si consigliava di sciogliere un po’ di calce spenta in un po’ d’acqua e mescolarvi dello strutto sino a ottenere un unguento da spalmare su una pezzuola di lino e applicare sulle parti “bruciate”.
I traumi interni si potevano risolvere ingerendo mezzo litro di strutto.
Per trattare la rogna, si spalmavano le parti colpite con un unguento a base di strutto e zolfo. Era famosa, inoltre, la cura con il midollo stagionato delle ossa di maiale per gli ematomi, le contusioni e le distorsioni. Si utilizzava sotto forma di unguento da spalmare sulle parti doloranti. Si poteva anche frizionare la parte con del lardo pestato miscelato con un trito di foglie di prezzemolo. In alcuni paesi si credeva che bere il sangue di maiale servisse a curare l’anemia.
Nel Medio Friuli, per trattare i calli, si adoperava il lubrificante delle ruote (grasso di maiale cottosi con gli sfregamenti). La cistifellea si applicava sui paterecci, mentre con lo scroto ci si sfregavano le distorsioni. Sulle stesse si poteva stendere del lardo pestato e miscelato con un trito di foglie di tasso-barbasso. Per far uscire le spine dalla pelle, si consigliava un’applicazione fatta di strutto e felce quercina (o farfaro) pestata finemente. Con lo strutto, si ungevano pure le emorroidi

L’ACQUA DI GIORNO E DI NOTTE

 

Così è l’acqua


RUTGER KOPLAND

L’ACQUA DI GIORNO E DI NOTTE

Di giorno l’acqua è lievemente
meno verde dei boschi, lievemente
meno azzurra del cielo, lievemente
meno di quant’altro, così è l’acqua.

La luna sale, l’acqua è più nera
dei boschi grigi, più nera
del cielo grigio. La luna
d’argento nel salvadanaio del poeta.

Scivolano nubi davanti alla luna
e tutto scompare.


(da Tutti in bicicletta, 1969 – Traduzione di Giorgio Faggin e Giovanni Nadiani)

.

L’acqua raccoglie i riflessi di ciò che le sta intorno e il poeta olandese Rutger Kopland registra i cambiamenti della luce con il passare delle ore: la rifrazione diurna è smorzata da quella stessa acqua che di notte invece amplifica l’oscurità. Il coup de théâtre è l'’apparizione poetica della luna, anch’essa transitoria però come tutte le cose umane.

.

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
https://cantosirene.blogspot.com/2020/08/cosi-e-lacqua.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+IlCantoDelleSirene+(Il+canto+delle+sirene)

.

20 ago 2020

ANTICHI MESTIERI :filare la lana



 Vouna


So strile ouce.
So predle vouno
So ložle dvje niti ukop
anu povile klovac


Tosavano le pecore.
Filavano la lana.
Mettevano due fili assieme
e facevano la matassa.

filatoio o corleta o gorleta
per filare la lana



Il diavolo e la gubana-Hudič in gubanca-Il diaul e la gubane fiaba e leggenda



anche in friulano e sloveno
racconto di Chiara Carminati illustrato da Pia Valentinis

"Sul confine orientale tra Italia e Slovenia scorre il fiume Natisone ,freddo e smeraldino."
Inizia così la favola "Il diaul e la gubane" pubblicata a cura della biblioteca di Cividale in edizione trilingue(Hudič in gubanca" è il titolo in sloveno,"Il diavolo e la gubana" in italiano) della onlus Sinnos con il contributo dell'Arlef (Agenzia regionale per la lingua friulana),del Comune di Cividale,della Banca Popolare di Cividale e del Circolo di cultura Ivan Trinko.
  Il racconto è di Chiara Carminati,autrice udinese nota anche a livello nazionale per la sua attività di autrice per l'infanzia,le illustrazioni portano la firma di Pia Valentinis,nata a Udine e cagliaritana d'adozione.
   Al centro del racconto ci sono il dolce tipico delle Valli del Natisone,il mugnaio Michele Foramitti,che vive ai margini di un paesino,ed un diavolo invidioso di ogni amicizia,che vuole rovinare le festività pasquali a tutti.E' così che riesce a fare in modo che tutte le focacce si brucino nei forni del paese ,eccetto uno,quello del mugnaio.
   Questi rimedia,per la stizza del diavolo,creando,come annuncia ai suoi compaesani,"il dolce più buono che abbiate mai mangiato",la gubana appunto.
Le versioni in sloveno e friulano arricchiscono una favola che riporta ai tempi in cui ogni paese era comunità forte e unita,i mulini erano numerosi e le gubane profumavano le case.

fonte  archivio Novi Matajur 

immagine da http://www.ibs.it/code/9788876092893/carminati-chiara/diavolo-gubana.html

 

19 ago 2020

citazione sulla luna di Twain

     Ognuno di noi è una luna:ha un lato oscuro che non mostra mai a nessun altro (Mark Twain)

                      Vsak od nas je luna :ima temno plat, ki nikoli ne pokaže nobenemu.

POESIA DI PIERLUIGI CAPPELLO

La misura dell’erba

Attieniti alla misura dell’erba

di questo prato che è largo

quanto si stende di verde

è qui che sei approdato, adesso;

ti sei svegliato

hai inforcato gli occhiali

hai calzato le scarpe

hai camminato, perfino:

per questo è plausibile

che ogni soffio di brezza

sia un bacio di Armida

che il prato sorrida

com’è scritto nei libri.

(Da La misura dell’erba, edizioni Gallino, Milano 1998, poi nella raccolta Assetto di volo, Crocetti, Milano 2006) 

dal web


18 ago 2020

Citazione

 Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere.

(Dalai Lama)

PRAVICA OD PATALÏNA, LISÏCE ANO UKA - LA FAVOLA DEL GALLO, DELLA VOLPE E DEL LUPO

 

Val Resia/Rezija
I

sö ki bota lajali to jë se naredilo tu-w Wasy ta-na Solbici.

To jë bilo tu-w wulažej ano to jë bil den lipi din. Ta-na ni lati jë se rël patalyn.
Wsë na den bot je paršla lisica. Na jë bila karjë lačna.
Na jë poledala patalïna anu mu rakla, na di: “Zakoj stojïš ta-wnë, som, pridi dölo!” Ki na jë wžë si mïslila da, kako na ćë löpo a snëst.
Patalyn jë ji rëkel, an di: “Në, ja ostajën izdë zajtö ki vin, da tï be tëla radë me snëst!“
Ano lisïca jë mu rakla: “Oh, kako be tako, da si misliš da be tëla te snëst! Na viš, da somo naredili kontret, ta-mi brawčići, da na bomo se snëdli već ta-mi nomi!?!”
Patalyn jë rëkel lisici, an di: “Në, na vin nikar od isaa kontrata!”
Anu lisica jë mu rakla: “To nï karjë, ki somo a paraćali!”
Kar to si pravilo, to vïdi öbadwa uka. Pa un jë bil karjë lačen.
Ko lisica jë vidala, da uk se blïžë rudi već nu već, na jë se wstrašila.
Ano patalyn jë jo barel: “Mo kako, da se bojiš! Zakoj?”
Lisica jë rakla, na di: “Se bojïn, da an be me na snidël!”
Ano patalyn jë ji rišpundel: “Mo kako, nisi rakla, da jë kontret!”
.“Jë, jë kontret   – jë rakla lïsica, na di  – mo nïsamo šćë a podpïsali!”
Ano na jë hïtë wbižala.
LA FAVOLA DEL GALLO, DELLA VOLPE E DEL LUPO
Questa storia è accaduta, tanti anni fa, proprio qui, in questo borgo di Stolvizza che si chiama Ves.
Era un bel giorno di primavera e un gallo se ne stava tranquillo al sole su una palizzata.
Di li passò una volpe ed era molto affamata. Guardò verso il gallo e gli disse: “Perché stai lassù da solo, viene giù!”.
Stava già pensando come poterselo mangiare.
Il gallo le rispose: “No, io resto qui, perché so che potresti mangiarmi!”
E la volpe gli disse: “Oh, come! Mangiarti! Ma assolutamente no! Non sai che abbiamo fatto un contratto tra noi animali con il quale ci impegniamo a non mangiarci più tra di noi!?!”
Il gallo rispose alla volpe: “No, non so nulla di questo contratto!”
E la volpe: “Ma si, è stato fatto proprio poco tempo fa!”
In quel momento entrambi  videro il lupo che stava scendendo dal monte vicino. Anche lui era molto affamato.
Quando la volpe vide che il lupo si stava avvicinando sempre di più a loro si impaurì.
E il gallo le chiese meravigliato: “Ma come, hai paura? E di che cosa?”
E la volpe rispose: “Ho paura che mi possa mangiare!”
E il gallo: “Ma come, non hai appena detto che è stato fatto un contratto con il quale tra gli noi animali non ci mangeremo più!?!”
“Si – rispose – ma il contratto non è stato ancora firmato!”
E scappò via veloce.

La bussola del Direttore (Messaggero Veneto)

 


Il tema Covid, in tutte le sue declinazioni, è ancora in primo piano. In regione arrivano centinaia di telefonate per il tampone tanto che si pensa di ripristinare il test in auto. Richieste arrivano anche nei Pronto soccorso. E l'assessore regionale alla sanità, Riccardi, rivolge un appello: seguite le procedure, l’appuntamento si fissa via e-mail. 


Continuano i contagi da importazione. A Cividale ci sono sei contagiati al rientro dall’estero (Croazia e Albania), quindici persone che sono state in contatto con loro finiscono in quarantena. 


Ecco il bollettino quotidiano diramato dalla Regione. Ieri ci sono stati cinque nuovi contagiati, quattro di questi sono rientrati da vacanze all'estero. 

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vauro

io sto con emergency

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